LE SPERIMENTAZIONI ALLO STATO ATTUALE SULLE CELLULE STAMINALI
Per costruire il vaccino i ricercatori hanno isolato le cellule staminali dal tumore e le hanno «fuse» con le cellule del sistema immunitario che normalmente producono anticorpi (le cosiddette cellule sentinella o dendritiche) e hanno poi iniettato questo «ibrido» nei linfonodi dei malati.
Per ora si č dimostrata la sua sicurezza e una certa efficacia, ma il numero di malati su cui č stata fatta la sperimentazione č ancora molto limitato e i risultati dovranno essere confermati da altri studi con un numero superiore di pazienti.
Cellule staminali tumorali sono gią state identificate nei tumori del cervello, della mammella, della prostata, del polmone e nel melanoma.
E stato gią messo a punto, inoltre, un vaccino anti staminali per colpire il tumore al polmone: sei
pazienti con un tumore al polmone (del tipo cosiddetto «non a piccole cellule», che rappresenta l'80
per cento di tutti i tumori polmonari) in fase avanzata sono stati trattati con un vaccino costituito da cellule staminali prelevate dal tumore stesso: pochi gli effetti collaterali (limitati a infiammazione nel punto dell'iniezione) e la durata di vita per alcuni ha superato i tre anni. A condurre l'esperimento un gruppo di ricercatori argentini dell'Ospedale Regina Mater di Buenos Aires, che hanno utilizzato la stessa terapia per curare anche otto pazienti con tumori cerebrali, glioblastomi in
particolare. Questi ultimi avevano gią subito un intervento chirurgico e una radioterapia, ma la malattia si era ripresentata. Ora sono a oltre due anni dal trattamento. |